venerdì 16 settembre 2011

Lettera del Presidente

Pubblichiamo una lettera del nostro presidente, Ettore Fittavolini, che prende spunto da uno dei tanti disservizi che i pendolari ci segnalano, per tracciare un quadro (desolate) della situazione del servizio ferroviario.


Buongiorno.
Prendo spunto dalla mail del collega di azienda e pendolare per sottolineare, se mai ve ne fosse bisogno, che la situazione sui binari sta diventando esplosiva, e si stanno rischiando azioni di protesta clamorose che i pendolari non vorrebbero mai essere costretti a fare, ma sono il frutto dell’esasperazione di chi non sa più a che santo rivolgersi per chiedere un servizio ferroviario degno di questo nome.
Lo stucchevole balletto di responsabilità con il quale le due Regioni, Trenitalia e Trenord si rimpallano meriti (quali ?) e colpe (tante) francamente ci ha stufato.


I personaggi messi dalla politica, non da noi, a capo della rispettive aziende, dovrebbero quantomeno porgerci le scuse, rimboccarsi le maniche e lavorare.
Cosa che non ci sembra avvenga, a meno che per lavoro si intendano le elucubrazioni sul nefasto progetto del prolungamento della linea S1 a Piacenza .

Nel caso specifico dell’ennesima soppressione di ieri, ovvero il treno Regionale 2285 delle ore 18,15 da Milano a Bologna, stiamo parlando di uno dei convogli della sera più utilizzato in assoluto, che regolarmente presenta:

  1. carrozze chiuse in quanto da contratto ferroviario mancano gli addetti nel numero stabilito
  2. impianti di condizionamento guasti o mal funzionanti
  3. porte guaste
  4. carrozze sporche
  5. sovraffollamento con pendolari lombardi che usano il convoglio (pagato dal contratto di servizio dell’Emilia Romagna)  in quanto unico mezzo diretto in ora di punta per arrivare a Lodi senza essere costretti alle littorine del servizio di Trenord (checchè ne scrivano Biasuz o Cattaneo)

Tutto ciò è indegno di un paese civile.
Nel caso specifico, vi è l’aggravante dell’impossibilità di potere utilizzare i treni Eurostar City se non si è muniti della carta Mi Muovo Tutto Treno, la quale, dal mese di aprile 2011, per scelta scellerata della Regione Emilia Romagna, può essere acquistata solo in presenza di abbonamento regionale annuale (fatto da una sparuta minoranza) e non più con quello mensile, che invece viene acquistato dalla stragrande maggioranza dei pendolari, che ovviamente preferiscono non essere spolpati ed in tanti non si possono permettere salassi di centinaia di euro al colpo.
Da qui il caos di ieri ed i viaggiatori giustamente inviperiti.
Le risposte fornite dall’esimio assessore Peri a fronte delle nostre reiterate richieste in merito sono cadute nel nulla delle sue parole, ma sarebbe ora che si affrontasse la realtà e di corsa si ripristinasse alla svelta quanto ci è stato immotivatamente tolto.
Posto che la carta Tutto Treno viene comunque pagata con i soldi dei pendolari (anche di quelli che, come i colleghi di Fiorenzuola, non hanno nemmeno uno straccio di Eurostar City che fermi da loro !!!) e con quota parte dalla Regione con denari che non sono suoi, ma sono soldi delle tasse di tutti noi.
E posto anche che negli ultimi 5 anni, ricevute degli abbonamenti alla mano, in Emilia Romagna  i costi sono aumentati di oltre il 50% ad una media di oltre il 10% annuo, oltre ogni cifra inflattiva.
Ad ogni stangata, ci è stata raccontata, dal Pinocchio di turno (che nel nostro caso non cambia mai) la favoletta del rincaro necessario per migliorare il servizio, oppure dei tagli dei finanziamenti.
Abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere ritardi, sporcizia, saune estive, ghiacciate invernali ed altre amenità.
Salvo poi venirci a corteggiare sotto elezioni con spudorate bugie travestite da promesse….
Ai cortesi lettori ogni commento.

Cordiali saluti.
Ettore Fittavolini
Presidente

Associazione Pendolari Piacenza
Piazzale Marconi, 32/A
29100 - Piacenza

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