mercoledì 30 gennaio 2013

Si stava meglio quando si stava peggio


Nell'immagine: l'avvocato Azzeccagarbugli, consulente di Trenitalia/Trenord per l'erogazione dei bonus


Denunciamo l'ennesimo episodio di negazione dei diritti elementari degli utenti consumatori del servizio ferroviario, a cui ha già fatto riferimento il nostro presidente nella sua lettera aperta.


In occasione dei noti disservizi avvenuti nel mese di dicembre 2012 Trenord ha riconosciuto un (misero) risarcimento alle proprie vittime: i pendolari. Questo risarcimento viene erogato sotto forma di sconto nella misura del 25% sul costo dell'abbonamento del mese di febbraio. La logica e il buon senso vorrebbero che lo stesso sportello che vende il biglietto possa applicare anche lo sconto, cosi sarebbe in ogni Paese civile. Ma non e cosi. E già: perché per rendere la vita del pendolare ancora più movimentata, Trenord e Trenitalia hanno deciso che lo sconto possa essere applicato solo nelle biglietterie Trenord di Milano, la biglietteria di Piacenza è Trenitalia. Così chi pensa di approfittare di qualche minuto di attesa del treno per rinnovare l'abbonamento la mattina prima di prendere il treno, dopo una lunga attesa in coda al gelo, con l'apprensione dei minuti che corrono e il treno che parte, si sente dire che la medesima biglietteria è perfettamente in grado di vendergli l'abbonamento, ma non di applicare lo sconto!
E' facile capire lo stupore, al limite dello sgomento, del povero pendolare quando lo stupore stesso non si traduce in autentica rabbia... e si, perché nessuno si è premurato di informare il povero pendolare che se per caso fosse titolare di un abbonamento "viaggio ovunque Lombardia", la biglietteria di Piacenza non può applicare lo sconto. Eppure ai lati degli sportelli ci sono dei grandi schermi sui quali non passano le informazioni agli utenti ma le immagini pubblicitarie delle “frecce" che corrono sulla linea ad alta velocità, giusto per ricordare al pendolare che lui la linea l’ha pagata ma non la può utilizzare essendo riservata solo una clientela “di riguardo”.
Cosa farà il pendolare? Quello che trenord si aspetta: per non perdere il treno rinuncerà allo sconto e pagherà ancora una volta il prezzo pieno per un servizio drammaticamente inadeguato.
Questo è il risultato della "privatizzazione", degli stipendi d'oro pagato ai dirigenti e ai vertici dell'azienda, dell'assenza di controlli da parte di stato e regioni, della centralità del profitto rispetto ai diritti degli utenti. E' ora di invertire la rotta.
Pendolari di tutta Italia, unitevi!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

confermo. successo a me l altro ieri.
purtroppo ho dovuto fare lo stesso l abbonamento "io viaggio" a prezzo pieno perche non sono in italia in questi giorni e tantomeno posso andare a CADORNA per avere quello che mi spetta.
ho rinunciato al bonus per questo mese perche allo sportello mi hanno detto che se non viene usato a febbraio si puo comunque riutilizzare per quello successivo.. non so se e' vero ma tant e', non ho avuto molta scelta.
con le ferrovie ormai chi non risica....

ciao.
Marco C.

Massimo Cassinari ha detto...

In realtà, notizia di oggi è che in ogni caso, anche nelle biglietterie Trenord, a chi ha "io viaggio Lombardia" il rimborso non viene riconosciuto in automatico: bisogna andare e compilare un modulo, dopo ci che ti danno il rimborso in contanti...

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