mercoledì 7 novembre 2012

Esperienza kafkiana in Trenitalia


Il giornalista Riccardo Stanagliò racconta in questo post la sua disavventura nell'acquisto e nel (vano) tentativo di modifica di un blietto di Trenitalia. Si tratta di un costoso Frecciarossa, ma i disservizi non mancano neanche a quelli che Trenitalia ritine i suoi migliori clienti e che, come tali, dovrebbe portare in palmo di mano.

Riccardo tenta di comprare via web un biglietto Milamo - Bologna approfittando di una promozione ma, a causa di un malfunzionamento del sistema di prenotazione, la transazione non si conclude e, quando riesce a finalizzare l'acquisto, il biglietto costa 10 euro in più.
Ma il "bello" comincia quando Riccardo tenta di cambare la prenotazione: comincia un'odissea che si consuma tra siti e app (per smartphone) non funzionanti, call center che danno risposte assurde e una corsa in taxi. Una storia degna di un romanzo di Ken Follet. Morale: il cleinte paga per i malfunzionamento dei sistemi di Trenitalia.
Per chi ha 5 minuti in più, interessante anche la lettura dei commenti: non si tratta di un caso isolato, sono molti che hanno pagato l'inefficienza di Trenitalia.
Moretti si riempie la bocca con parolone come "servizi a libero mercato" ma la mentalità continua a rimanre quella del monopolista che può tiranneggiare come gli pare i propri sussiti (abbiano almeno la decenza di non chiamarci clienti).

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