giovedì 30 giugno 2011

Diario pendolare: cambio treno ma sempre in ritardo

di Umberto Turini

Diario pendolare

Comincio a domandarmi cosa non va: cambio orari, cambio treni, ma arrivo sempre in ritardo.
Forse sono io super sfortunato? Oppure i disservizi sono tanti e tali che è impossibile non incapparvi?

Ieri sera ho preso un regionalone: il 20439 è uno di quei treni che ti risparmieresti volentieri, sia perchè impiega una vita, sia perchè non mi piace viaggiare su mezzi che sono entrati in servizio ben prima che io nascessi (ed io non sono esattamente un adolescente...)

Quando si è costretti a salire su quel treno è perchè hai avuto qualche bega al lavoro che ti ha trattenuto oltre il dovuto e quindi per te è già stata una giornata di m.

Se poi arrivati a Lodi il treno si rompe può succedere che ti girino ancora più forte.

Quando poi sei salito sul 2287, che nel frattempo è arrivato in soccorso, e senti gli altoparlanti annunciare che a causa di problemi il treno ritarderà la ripartenza di 10 minuti, che poi nella realtà diventano 20, cominci a levitare per un effetto elicottero all'altezza del cavallo.

A Casalpusterlengo siamo dentro il temporale: lampi, tuoni, tanta acqua. Ovviamente cade la "linea aerea": in altre parole non c'è più corrente per proseguire, in altre parole siamo costretti ad una nuova sosta forzata.

Capita poi che un passeggero si senta male (sicuramente lo stress da pendolare non aiuta) ed ovviamente (e giustamente) ci si ferma per attendere l'arrivo del 118.

Arrivo finalmente a Piacenza, con oltre un'ora di ritardo, proprio quando il temporale è più forte: sono uno dei ciclisti ribelli, quindi trovo la mia bicicletta bagnata e mi infradicerò nel rientrare a casa.

Proprio oggi ho letto che è stata nuovamente prorogata l'ordinanza anti biciclette in P. Marconi: continuo a non capirne la logica mentre guardo un piazzale completamente invaso da auto parcheggiate fin sui marciapiedi in attesa dei parenti. E' questo il decoro? Scemo io che mi ostino ad usare la bici...

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